LA LAVAGNA - Ancora tante imprecisioni, ma 3 gol in trasferta sono un ottimo inizio di 2017

25.01.2017 08:01 di  Bruno Rosati   vedi letture
LA LAVAGNA - Ancora tante imprecisioni, ma 3 gol in trasferta sono un ottimo inizio di 2017
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© foto di DiLeonforte/TuttoCesena.it

Il Cesena torna a muovere la classifica fuori casa dopo sei sconfitte consecutive e lo fa in terra umbra, proprio dove era arrivato l’ultimo punto del Cesena lontano dalle mura amiche (rigore in pieno recupero di Ciano per l’1-1 contro la Ternana). Al contrario di quanto accaduto il 22 ottobre, quando ormai tutto lasciava presagire che l’avventura di Massimo Drago sulla panchina bianconera fosse ormai alla fine, il Cesena questa volta torna a casa con diversi aspetti positivi su cui bisogna costruire le prossime prestazioni, sia in casa che fuori.

Il pareggio però è ancora troppo poco per potersi dire soddisfatti. La possibile vittoria, sfiorata e assaporata per quasi dieci minuti, sarebbe potuta essere veramente la fatidica pagina voltata, la gara che finalmente avrebbe permesso di invertire questo trend che da troppo tempo accompagna le gare esterne dei romagnoli. Cavalluccio e Grifo si dividono la posta in palio, esattamente come nella gara di apertura di questo campionato. Il Perugia, che fra tutte le squadre passate al Manuzzi nel girone d’andata è quella che più di tutte ha impressionato per mole di gioco prodotta e voglia di aggredire l’avversario, anche questa volta si è confermata essere un osso duro. Proprio per questo motivo vincere sarebbe stato un segnale importantissimo, una prova di forza per auto convincersi che questo Cesena ha tutte le carte in regola per essere superiore ad almeno la metà delle squadre di questa serie B.

Il primo tempo è stato un perfetto riassunto del campionato disputato finora dal Cesena: subito in svantaggio, a causa di un inconcepibile autogol, con giocatori incapaci di reagire ad avversari bravi (per carità, nessuno mette ciò in discussione) ma non eccelsi, superiori ai bianconeri soprattutto nella voglia di imporsi. Le occasioni create dal Perugia sono state molteplici ma solo in occasione del tiro di Ricci, al di là dell’autorete di Kone, hanno rischiato veramente il raddoppio. Il Cesena invece non è riuscito a concludere nemmeno una volta nello specchio della porta avversaria, se non fosse per una svirgolata del difensore Belmonte che stava per infilare Brignoli.

A metà gara, negli spogliatoi Camplone si è fatto sentire eccome (lo ha ammesso lui stesso nelle interviste del dopo gara) e la differenza alla ripresa del gioco è stata abissale. Finalmente quello che tutti vorrebbero sempre vedere: un Cesena convinto, gagliardo, determinato e per nulla intimorito da quella che è una squadra di tutto rispetto. Le imprecisioni sono ancora tante, l’unico modo di limarle, se non si riesce del tutto ad eliminarle, è quello di continuare su questa strada, a credere nei propri mezzi e a non chinare la testa. Nel corso di tutto il 2016, il Cesena aveva timbrato tre volte la rete fuori casa solo a Como, contro una squadra già condannata all’ultimo posto, iniziare il girone di ritorno facendone tre contro una formazione in piena corsa play-off ha tutto un altro peso.

Sarebbe ingeneroso gettare la croce sopra ad Agazzi per un’altra papera, dopo quella di Novara, che nuovamente costa caro; però dopo essere dato come sicuro partente già da fine novembre, finire ripetutamente in panchina per poi ritrovarsi titolare a sorpresa nelle prime due gare del nuovo anno può creare confusione ed è comprensibile, non giustificabile, che in questo momento il portiere bergamasco sia mentalmente sottotono. Certo, il pareggio smorza di tanto l’entusiasmo e non permette di far decollare una rimonta più che mai necessaria. Se si vuol raggiungere la salvezza è però indispensabile passare attraverso prestazioni collettive come quella del secondo tempo al Curi.