Zitti tutti! Parla Ricciardo: “Carissimi haters, adesso vi scrivo io…”

A tu per tu con il bomber bianconero: “Dopo la famosa espulsione di Campobasso ‘qualcuno’ ha esagerato con le parole. Chi dice che non posso fare la C capisce poco di calcio…”
09.05.2019 18:00 di Flavio Bertozzi   vedi letture
Il bacio di Gianni Ricciardo
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Il bacio di Gianni Ricciardo
© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

Giovanni Ricciardo? Personaggio strepitoso. Da applausi. Da urlo. D’altri tempi. Personaggio che merita di essere celebrato (e raccontato) degnamente. Non soltanto perché, i suoi preziosissimi venti gol, hanno trascinato il Cesena in serie C. Sì, in serie C. Contro tutto e contro tutti. Haters (sì, ancora loro…) compresi.

Ricciardo, ma si rende conto di quello che è riuscito a fare?
“La scorsa estate, quando sono sbarcato a Cesena, mai e poi mai avrei pensato di riuscire a mettere via un bottino simile. Venti gol è davvero tanta roba! E la cosa bella è che non ho calciato nemmeno un rigore. Sennò avrei potuto anche fare molto di più…”.

Scelga soltanto tre gol di questa lunga ed estenuante stagione.
“Parto con la rete segnata in rovesciata al Santarcangelo: bella, bellissima, da incorniciare. Poi scelgo il gol rifilato al Forlì al Manuzzi: fondamentale, per tanti motivi. E poi…quel gol che ha dato il là alla nostra vittoria interna col Matelica: semplicemente indimenticabile”.

La sua impresa più bella, però, rimane quel poker rifilato al Castelfidardo.
“Venivo da un periodo buio e complicato, da un periodo in cui certe ‘paroline’ mi avevano ferito profondamente . E’ stato bellissimo segnare quei quattro gol nel mio stadio, davanti ai miei tifosi. Quella folle corsa verso la Mare dopo l’1-0, quella corsa al sapore di…liberazione, mi è partita da dentro”.

La sua espulsione rimediata a Campobasso ha fatto parlare tanto. Troppo.
“Premessa doverosa: quel giorno a Campobasso sono caduto stupidamente nella loro trappola, sono stato un ingenuo, ho sbagliato di brutto. Non dovevo lasciare i miei compagni in inferiorità numerica. Sapete però una cosa?”.

Dica pure.
“Dopo quel rosso, su di me, è nato un chiacchiericcio ingiusto, cattivo ed immotivato. Io non sono un gran frequentatore dei social. Anzi, io i social se posso li evito. Però ogni tanto, al mondo virtuale, ci butti un occhio. E, quando vedi scritte certe cose, ti incazzi. Ci rimani male. Soffri”.

Adesso siamo curiosi: la critica che l’ha ferita di più?
“Uno può tranquillamente dire che Ricciardo è un brocco. Che Ricciardo è un attaccante da Terza Categoria. Poi però, se qualcuno ti accusa di scarsa professionalità, se qualcuno prova a colpire la tua persona, le cose cambiano. Radicalmente. Su di me, dopo quella maledetta espulsione, sono state dette cose assurde. Mi hanno dato dell’egoista, del senza cuore. C’era pure chi diceva che Ricciardo non si impegnava più come prima perché non aveva avuto il rinnovo di contratto. Tutte cazzate! Cazzate madornali!”.

Suvvia, se si dà importanza anche ai ‘famosi’ leoni da tastiera in bianco e nero, è finita.
“Questo lo so bene! Come so bene che, su 20mila persone che seguono il Cesena, a sparlare sono sempre quei 50 soggetti. Però che vi posso dire? Io sono fatto così. Sono una persona semplice. E, quando leggo o sento delle critiche cattive sul sottoscritto, ci rimango male”.

A chi vuole invece dire ‘grazie’?
“A tutti i tifosi del Cesena, a tutti coloro che mi hanno sostenuto anche nei momenti delicati. A tutti i dirigenti bianconeri. Ai miei compagni di squadra, in primis a Loris Tortori. E poi ai miei due procuratori, Angelo Rea e Maurizio Casilli”.

Parliamo di futuro. Rinnovo in vista per lei?
“A Cesena mi sento come a casa, il feeling che si è creato fra il sottoscritto e questa gente strepitosa è stato immediato. Restare qui in C? Ci spero, ci credo. Dipende dalla società. Vediamo quello che succede nei prossimi giorni (l’attaccante ha diversi ‘ricchi’ estimatori in C e in D, ma la fumata bianca appare dietro l’angolo: anche perché non rinnovare a bomber Ricciardo sarebbe un delitto, ndr)”.

Cosa dice a chi afferma che Ricciardo, in C, farebbe fatica?
“Rispondo dicendo che, chi capisce di calcio, sa bene che il gol non è una questione di…categoria. Rispondo anche dicendo che, il sottoscritto, in carriera ha già fatto 11 anni di C . Poi è chiaro: per la prossima stagione non chiedo mica un posto da titolare assicurato, ci mancherebbe altro. Il posto da titolare voglio meritarmelo sul campo, come ho sempre fatto”.