Cavalli: “Caro Cesena, guarda come soffre il Modena e…pensa positivo!”

A tu per tu con l’ex bomber bianconero: “In D non basta il blasone per vincere. Castori? Un mito vivente. Su quella finale col Lumezzane ci si potrebbe scrivere un libro intero…”
10.04.2019 22:00 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Simone Cavalli
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Simone Cavalli
© foto di Federico De Luca

Trentadue gol ‘castorizzati’ segnati in due stagioni. Lo dicono i numeri, ma non solo: Simone Cavalli è stato uno dei migliori bomber dell’ultimo trentennio bianconero. E che nessuno si azzardi a dire il contrario.

Cavalli, che fa ora di bello? “Dopo aver appeso la scarpette al chiodo nel 2016, mi sono messo a fare l’allenatore. Sì, guido la Vignolese. Promozione emiliana. Il calcio, oggi come ieri, mi rende felice…”.

Da vecchia gloria bianconera come ha vissuto il crac del ‘vecchio’ Cesena? “Un fallimento fa sempre male: una piazza come Cesena non meritava un simile ‘trattamento’. Però, dietro ogni morte, c’è sempre una resurrezione. Anche il Parma, pochi anni fa, ha toccato il fondo. E poi…”.

Nel frattempo, il ‘nuovo’ Cesena, sta provando faticosamente a tornare fra i prof. “Vi seguo, faccio il tifo per voi. E sono certo che, alla fine, riuscirete a raggiungere il vostro obiettivo. Anche se, ultimamente, avete perso per strada punti pesanti. Anche se il Matelica continua a non mollare la presa. Anche se in D, spesso, il blasone conta poco…”.

Su tale argomento chiedere proprio ai suoi vicini di casa del Modena. “Vero, i canarini sono a -6 dalla Pergolettese e stanno rischiando grosso. Capito perché a Cesena, con un ‘bel’ +2 sul Matelica, non bisogna vedere tutto…nero? Delle nobili decadute in D, a 4 giornate dalla fine, soltanto il Bari ha già la promozione in tasca. Non serve avere uno squadrone o tanti tifosi per assicurarsi una promozione…”.

Ora apriamo con lei l’album dei ricordi in bianconero. Da dove iniziamo? “Non saprei, davvero. A Cesena, in quei due anni, ho vissuto tante emozioni. Emozioni anche sconsigliate ai deboli di cuore. Ecco sì, si potrebbe partire proprio da quel ‘famoso’ pomeriggio vissuto a Lumezzane nel 2004…”.

Su quella finale di ritorno play-off ci si potrebbe scrivere un libro intero. “Questo è poco ma sicuro: in quei 120’ è successo di tutto e di più. Però, al di là di tutto, al di là anche di quelle ‘famose’ vicende che hanno portato a quelle squalifiche più o meno pesanti, quella promozione è stata meritata. Meritatissima”.

A ripensare a quella cavalcata verso la B ci viene in mente anche quel pazzesco 3-2 col Rimini. “A un quarto d’ora dalla fine eravamo ancora sotto di due gol. Biserni e Confalone portarono il risultato in parità. Fui proprio io a segnare il gol decisivo. Sotto la Mare. A pensare a quel derby da infarto mi commuovo ancora”.

Castori, per lei, è stato molto più che un semplice allenatore. “Grande uomo, grande condottiero, grande professionista innamorato del suo mestiere, grande guerriero: lo ringrazierò per sempre. Castori, con i suoi insegnamenti e la sua grinta, sapeva sempre come farti rendere al 110%”.

L’Uomo di Tolentino, in riva al Savio, continua ad essere amatissimo. “Non potrebbe essere diversamente. Castori a Cesena, come d’altronde in altre piazze, ha fatto cose egregie. Non lo dico solo col cuore, ma anche con la testa: uno come lui, in carriera, avrebbe meritato ‘qualcosina’ di più. Tanto per fare un esempio: quella salvezza che gli hanno ‘scippato’ a Carpi in A, con quell’esonero a tempo, grida ancora vendetta…”.

Che ci dice infine dell’inossidabile De Feudis? "Beppe non è solo un ex compagno di squadra, ma pure un amico. Ogni tanto ci sentiamo. Su di lui, ormai, sapete tutto: lui è pazzamente innamorato del Cesena, per il suo Cesena si butterebbe nel fuoco. Si merita questa ennesima promozione...”.