CESENA-BARI | Un punto nel pantano artificale

Il campo è inguardabile, il Cesena rivedibile, un pareggio basta per guadagnare un po’ di fiato: oggi va (quasi) bene così
20.01.2018 22:50 di  Gian Piero Travini   vedi letture
CESENA-BARI | Un punto nel pantano artificale

FULIGNATI 6 Il confine tra ‘fenomeno’ e ‘pataca’ è cedevole come il fondo artificiale del ‘Manuzzi’ che, come sempre, non regge l’umidità. Una scivolata per passare dalla perfezione alla disgrazia. Un soffio dall’applauso al fischio. Dell’arbitro, per fortuna. Un paio di interventi determinanti e una buonissima guardia sul primo palo. GRASSO CHE COLA

DONKOR 4,5 Pur avendo maturato una certa esperienza in quel settore, non è giornata in fascia per Donkor. E nonostante la crescita di Kupisz è stata esponenziale durante queste vacanze invernali son stati dolori mestruali senza Buscopan. Viene scartato da chiunque, anche da ‘Kappler’, il fonico dello stadio, che magari ha grande volontà ma non è rapidissimo. DISTRUTTO

SUAGHER 5,5 Tornate alla pagella di Fulignati. Il contrario. Partita perfetta, una posizione fuori equilibrio, Scognamiglio costantemente fuori posizione e arriva la cappella. Che non è solo un caso fortuito, ma una serie di scelte sfortunate e indice di una mancanza di equilibrio là dietro che inizia a pesare tanto su questo campionato. ESORDIO SFORTUNATO

SCOGNAMIGLIO 6 Non facciamoci ingannare: deve svolgere anche il ruolo di Perticone per costrizione, non per scelta. Quando è in posizione riesce a mettere il giusto muro, ma è più il tempo che fa da assistente al terzino improvvisato che quello passato a dirigere il reparto difensivo, anche oggi in fortissimo affanno. STRENZ E’ CUL E TNEI BOTA

PERTICONE 5,5 Dover vedere nel calcio professionistico ridurre un ottimo centrale di difesa a 3 a esterno in difesa a 4 fa capire, una volta di più, come non ci sia sempre logica nella costruzione di una squadra. Vedere i suoi crossi e i suoi passaggi sistematicamente intercettati mette più tristezza che sapere che verrà fatto un remake di Memento. È che certe cose vorresti proprio dimenticartele. MINDFUCKER

KUPISZ 6,5 Sembra che abbia dei preconcetti. Non è vero. Certo, ho i miei punti fissi: Philip Roth. Roger Waters. Alexandra Daddario. Ma non ho problemi nel calcio a dire quando gioca bene anche un giocatore che non piace particolarmente. E Kupisz, oggi, ha fatto una partita incredibile, e non solo per intensità, ma anche per qualità, tenendo il baricentro alto, crossando bene e, soprattutto, andare a tamponare i tantissimi e troppi danni di Donkor. OTTIMO (Dall’87' CACÌA SV)

SCHIAVONE 6 Costante come una lega povera ma resistente, è un piccolo faro efficiente che alterna qualche pallone in avanti giocabili a buoni recuperi. Non gli si può chiedere di vincere un campionato, ma ora gli si può chiedere di non affondare. SALVAGENTE (Dall’84' EMMANUELLO SV)

DI NOIA 6 Rivede il campo dopo tre match out e non fa rimpiangere nessuno. Che fosse la giusta alternativa a Koné lo sapevamo, come sappiamo che sul suo apporto di grande intelligenza e sostanza si possa sempre contare. GARANZIA

DALMONTE 5,5 Viene da chiedersi se non sia il caso di tenerlo fermo un’altra stagione per farlo ridiventare il giocatore devastante di inizio campionato. Parte benino, ma dopo i 35' inizia a perdere palloni e a non fare più i movimenti giusti, non riuscendo ad anticipare il movimento del pallone. (Dal 61' VITA 6 Altro spirito, altra volontà: forse meno talentuoso, ma molto più concreto di chi và a sostituire, sfiorando l’assist. LOGY)

LARIBI 6,5 Fonte continua di pericoli, torna in campo dopo le festività come se fosse il Messia: palloni di qua, interventi difensivi di là, mezzi miracoli. Poi però l’età si fa sentire e, dopo aver fatto danni al Tempio, tocca anche riposarsi un po' e nel secondo è costretto a rallentare. Ma è sempre un vero Signore. TEMPI ORDINARI

JALLOW 6 Ha un paio di palloni perfetti per cambiare il corso del match, ma ogni maledetto sabato sera o si segna o non si segna. E questa volta non si segna, nonostante tutto il resto ci sia: anzi, è insolitamente tranquillo e non perde mai la calma, anche quando tutto va storto. ALLA PROSSIMA

 

CASTORI 6 Fa con quello che ha, ma di idee in avanti ce ne sono poche e si salva con il pressing alto e forsennato dei primi minuti. In termini di gioco prodotto si ricomincia come si è finiti: in grande affanno. I cambi sono tutti scalpitanti, segno che la pressione del mister continua ad essere quella giusta, ma guardando l’assetto in campo emerge l’unico vero difetto di Castori: la monotematicità del pressing a tutti i costi. SENZA INFAMIA E SENZA LODE

AC CESENA 6 Il Cesena gioca male, sia chiaro... però tutte le altre, dietro, si fermano, quindi anche un punto con il Bari, in una gara che poteva complicarsi in ogni istante. Insomma, c’è chi pensa che questa gara potesse anche essere vinta - e probabilmente sta parlando di un altro sport, presumibilmente fantascientifico, o magari deve compiacere qualche dirigente in sala stampa -, ma la realtà che io sento è che poteva essere persa e che un pareggio così è tantissima roba, benché generoso. È ANDATA ANCHE TROPPO BENE