CLONATELO SUBITO!

Fabrizio Castori, a Salerno, con una squadra ‘normale’ sta facendo qualcosa di strepitoso. Ecco perché (anche) domani sera tutta Italia dovrebbe fare il tifo per l’ex trainer del Cesena…
01.04.2021 10:00 di Flavio Bertozzi   vedi letture
CLONATELO SUBITO!

Partite al gusto di cloroformio spesso decise da quarantenni con la panciera. Stadi accessibili solo ai potenti di turno e alle loro (più o meno) rispettabili famiglie. Conferenze stampa infarcite di stucchevoli banalità. Plusvalenze in salsa horror. Club (più o meno) storici in mano a cinesi, americani, pakistani, cingalesi e rabazieri nostrani. Bolsi allenatori-filosofi incravattati con alle spalle vagonate di esoneri che però, guarda caso, riescono comunque sempre a trovare una panchina. Calendari spezzatino decisi dalle tv.

Verrebbe quasi voglia di non guardarlo più, questo maledetto calcio moderno. Questo calcio che sembra solo il lontano (e povero) parente di quel calcio che si respirava nel Bel Paese (anche) negli anni ottanta. Quando tutte le partite si giocavano la domenica pomeriggio, allo stesso orario. Quando la domenica pomeriggio profumava di stadi pieni, di semplicità, di campioni con la C maiuscola, di Edmeo, di Romeo, di Costantino, di Paolo Valenti, di radioline sintonizzate all’unisono su ‘Tutto il calcio minuto per minuto’. Scusa Ameri…

Verrebbe quasi voglia di non seguirlo più, questo asettico calcio moderno. Questo calcio imbalsamato. Questo calcio dove la meritocrazia conta sempre di meno. Questo calcio dove puoi arrivare Lassù solo se hai amicizie importanti, solo se hai il procuratore con le mani in pasta, solo se sei giovane e fotogenico, solo se sei riuscito ad umettare il culo giusto. Poi però ti accorgi che, in serie B, c’è un allenatore marchigiano di 66 anni suonati senza santi in Paradiso che sta facendo (ancora) qualcosa di straordinario. Contro tutti e contro tutto. Ed allora, all’improvviso, ti dimentichi di tutto. Di tutto, sì.

In serie B ce ne sono tante, di squadre migliori della Salernitana. Soprattutto dalla cintola in su. Eppure, l’inossidabile Fabrizio Castori, forte anche della sua recente striscia positiva che parla di 12 risultati utili consecutivi, a 8 giornate dalla fine della regular season è lì che vuole giocarsi sino alla fine la promozione diretta. La sua classifica, d’altronde, è da urlo: terzo posto in solitaria ad appena un punticino di distanza dal Lecce. Lecce che – guarda caso – affronterà i campani proprio domani sera al Via del Mare con fischio d’inizio alle 19 (partitona da non perdere: preparate già spritz e patatine!).

È come il vino, l’ex trainer del Cesena: migliora col tempo. Lo dicono i numeri. Lo dice la ragione. Lo dice il suo sorriso sornione. Lo dicono gli occhi spiritati di questo vecchio ragazzo della panchina che non ha smesso di sognare, di evolversi, di lottare per un posto al sole. Anzi, per un posto in serie A. Quella serie A che, l’Uomo di San Severino Marche, ha potuto assaggiare soltanto a Carpi, nel 2015-16. Quella serie A che l’Eroe di Lumezzane 2004 meriterebbe ancora di gustarsi, almeno per un’altra volta.

Umile. Leale. Sincero. Simpatico. Romantico e cazzuto allo stesso tempo. Amante delle strette di mano, dei valori più veri e delle… tute vintage (anche) alla Carletto Mazzone. Suvvia, Fabrizio Castori non c’entra un cazzo col calcio infiocchettato di oggi, con la triste epoca pallonara che stiamo vivendo. Però è proprio per questa sua particolarità che merita (ancora di più) sostegno. Che merita di nuovo un pass per il Paradiso. Quel Paradiso che è ancora raggiungibile. Più che raggiungibile.

Forza, caro Fabrizio. Regalaci un sogno. Un sogno che comincia per A. Almeno tu. Tu che sei diverso. Tu che hai fatto la ‘vera’ gavetta. Tu che hai sempre il Cesena nel cuore. Tu che saresti da clonare subito. SU-BI-TO. Ora. Immediatamente.  Magari assieme al culo e alle tette della Diletta Leotta. Perché il calcio moderno, signori miei, non è mica tutto da buttare via. Certo, se ripenso a quel famoso sgabello di Galagoal con sopra la scosciatissima Alba Parietti dei tempi migliori, mi prende ancora male. Ma anche la Diletta…