Toscano porta la sua mentalità vincente: “Se scegli Cesena lo fai per lasciare il segno”

23.06.2022 17:50 di  Redazione TUTTOCesena   vedi letture
Toscano porta la sua mentalità vincente: “Se scegli Cesena lo fai per lasciare il segno”

A un giorno di distanza dalla presentazione del direttore sportivo Stefano Stefanelli, è la volta di mister Domenico Toscano. Arrivato in Romagna con il curriculum del vincente, il tecnico calabrese è ora chiamato a ergersi quale nuovo condottiero del Cavalluccio. È lui il perno centrale attorno al quale ruoterà il mondo bianconero d’ora in avanti. A confermarlo è lo stesso Stefanelli che lo introduce così: “Quando noi abbiamo iniziato a confrontarci internamente, il nome di Toscano ha trovato tutti d’accordo. Siamo orgogliosi di aver portato questo mister a Cesena, è quello giusto sotto ogni aspetto. Sono felicissimo di condividere questo percorso”.

Parole d’elogio che arrivano anche dal direttore tecnico Massimo Agostini, oggi particolarmente entusiasta, sorridente, a tratti davvero divertito. “I fatti parlano per Toscano. Quando mi è stato chiesto di cercare una nuova guida, ho buttato giù qualche nome. Il primo della lista era Toscano. Stefanelli ha appoggiato appieno il suo nome”. Poi arrivano puntuali le immancabili frecciatine all’ex tecnico Viali: “Cesena ha bisogno di qualcosa di nuovo e di qualcuno abituato a lavorare. Di calcio ne capisce, sa allenare, sa impiegare bene il proprio modulo. - forse chi c’era prima no, secondo il Condor? - Lui ha dato la sua parola e l’ha rispettata. Noi non eravamo preoccupati del Padova, eravamo tranquilli”.


Ed è proprio il giallo in salsa veneta a tenere il battesimo del fuoco del nuovo allenatore. Toscano comincia: “Io non ho sentito nessuno del Padova. Sin da subito ho dato massima disponibilità a venire a Cesena, sono orgoglioso di fare parte di questa famiglia. La proprietà e i direttori sono persone vere, chiare, dirette, schiette. Come piace a me.
Il Cesena è una società storica, di grande blasone. Tutte le volte che sono venuto a Cesena da avversario ho sempre sognato di sedermi su questa panchina. Questo è un sogno che si avvera perché è un ambiente passionale. Io sono un uomo del sud e questa sembra una piazza del sud, ma ancora più intrigante”
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Una scelta particolare quella di tornare in C, dopo i molteplici campionati vinti. “Non ho mai guardato la categoria, sono una persona che vive di emozioni. Quando ho avuto l’opportunità di parlare con la proprietà ho avuto l’impressione di poter costruire qualcosa di forte, di duraturo, di importante. Io mi auguro di riuscire a dare le indicazioni per crescere e diventare una famiglia ancora più forte. Questo è l’anno zero, sappiamo che è difficile. La Serie C è forse il campionato più difficile. Sappiamo che incontreremo altre squadre che hanno alle loro spalle un lavoro consolidato, noi dovremo avvicinarci il più possibile e commettere meno errori. Perché questo campionato lo vince chi commette meno errori.

Toscano non perde tempo a recriminare sul passato o a spiegarci il perché dell’uscita prematura del Cesena dagli ultimi play-off. “A me interessa solo qui e ora, quello che faremo. C’è da valutare il risultato dell’anno scorso, dobbiamo colmare quei 25 punti di distacco da chi si è giocato il primo posto fino all’ultimo (Modena e Reggiana, ndr). Con fame, motivazione, lavoro. Il gruppo dovrà avere una forte identità, che faccia immedesimare la gente che viene allo stadio. La prestazione in campo deve esprimere chi sei. Sono molto diretto e molto schietto. Esigente prima di tutto con me stesso, poi con le persone che mi circondano. Parlo poco e mi piace lavorare tanto. Le chiacchiere stanno a zero. Vorrei che il gruppo di lavoro abbia questo modo di pensare”.

Non è il tipo da farsi scrupoli se oggi parte dell’ambiente (una minoranza) è scettica sulla sua figura, per le ultime stagioni sotto tono. “Solo il campo mi potrà far conoscere meglio dalla gente di Cesena. Abbiamo il dovere di emozionare, che non è sinonimo di ‘bel gioco’. Una scivolata, un gol salvato, un contrasto, ribaltare una partita all’ultimo istante: questo vuol dire emozionare. Queste dovranno essere le nostre caratteristiche. Gioiremo e soffriremo insieme alla gente”. Ora emerge tutta l’importanza che Toscano dà al calore dei tifosi, non considerati dei meri spettatori ma parte attiva al conseguimento del risultato: “Qui il pubblico gioca la partita”.
Non appare interessato a celebrare i suoi trascorsi vincenti tra Terni, Novara e Reggio Calabria. Né si fa appiccicare addosso etichette come quella del difensivista. “Inutile parlare di quello che è stato. Lo prendo in considerazione solo per portare le esperienze che questi campionati mi hanno dato. Ogni contesto ha bisogno di una scelta di uomini specifica per il posto in cui ti trovi. Le dinamiche sono sempre uguali, nel calcio non si inventa niente.
La difesa è forte quando la squadra è forte. Ci vuole equilibrio in campo. Sui sistemi di gioco non mi piace parlare di numeri, quelli sono concetti cari a voi”
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Si viene quindi al tema sempre caldo del calciomercato, a maggior ragione ora con una rivoluzione in vista. “Bisogna prendersi il tempo necessario per valutare bene il materiale a disposizione, poi ciò che andremo a inserire”. Valutando sempre prima l’uomo che si ha davanti: “Servono caratteristiche prima morali e poi tecniche. Sul mercato non dobbiamo precluderci opportunità, di fretta non ne abbiamo. È un lavoro molto articolato. Non ho mai badato alla carta d’identità di chi ho a disposizione”.
La mentalità vincente lo ha portato a vincere nel 2011, ai tempi della Ternana, un prestigioso trofeo… “La panchina d’oro è un premio che mi ha riempito di orgoglio e di soddisfazione, più della vittoria di un campionato. È il riconoscimento dei miei colleghi. Io ho sempre difeso la categoria a cui appartengo poiché solo noi sappiamo cosa proviamo. Non l’ho vinta da solo. L’ha vinta la squadra, la società, lo staff”.

Una mentalità che dovrà essere necessariamente inculcata anche nel pianeta bianconero su cui è atterrato: “Vincere il campionato? Gli obiettivi li devi costruire giorno per giorno. Questa è una categoria difficile e ogni anno ci sono esempi di chi si ferma proprio all’ultimo. Bisogna essere ambiziosi. Ce ne saranno altre di squadre che punteranno in alto ma ne siamo consapevoli. Se scegli Cesena lo fai per lasciare il segno.