esclusiva

TC - Yabré: "La cessione mi ha sorpreso, ma va bene così"

22.08.2016 12:00 di  Daniele Mazzari   vedi letture
Fonte: Tuttocesena.it
ESCLUSIVA TC - Yabré: "La cessione mi ha sorpreso, ma va bene così"
© foto di DiLeonforte/TuttoCesena.it

Capitano della Primavera del Cesena, ritiro con la prima squadra e poi cessione a titolo definitivo: il tutto in poco più di un anno. La parabola di Abdul Meyker Yabré, "spedito" la scorsa settimana a Vibo Valentia con un biglietto di sola andata, ha lasciato perplessi non pochi tifosi bianconeri. Tifosi che, appena un mese fa, in un sondaggio promosso da TuttoCesena.it sui giovani bianconeri appena rientrati dai prestiti, avevano votato proprio Yabré come giocatore più interessante che avrebbero voluto vedere aggregato alla prima squadra di Drago.

Invece per il centrocampista del Burkina Faso è arrivata la cessione a titolo definitivo alla Vibonese, in Lega Pro, anche se il Cesena ha inserito una clausola di "recompra" per riprendersi il giocatore a fine anno. Ventun'anni, la testa ben salda sulle spalle e un futuro ancora tutto da scrivere, Yabré ha parlato del proprio stato d'animo in esclusiva a TuttoCesena.it.

Se mi aspettavo di essere ceduto? - attacca l'ex capitano del Cesena di Angelini - Sinceramente no, però vista la situazione sono contento di avere trovato una società che ha intenzione di farmi crescere.

In ritiro avevi parlato con Drago del tuo futuro?
Sì, sono andato a parlare di persona con Drago e, in tutta sincerità, mi ha detto di accettare nel caso avessi ricevuto delle richieste per andare a giocare, in modo da crearmi una base ed essere pronto più avanti. Però credevo si parlasse di prestito, anche perché prima del ritiro si parlava addirittura del rinnovo. Quando è arrivato lo svincolo sono rimasto anch'io un po' spaesato. Però va bene così.

Francamente la tua cessione ha sorpreso molti, perché di solito il Cesena segue i giovani per qualche anno durante i primi prestiti. Tu invece sei stato ceduto dopo una sola stagione in prestito, che spiegazione ti sei dato?
Nel calcio è così difficile arrivare in alto che non basta soltanto essere bravi. Con un pizzico di fortuna in più magari sarebbe finita diversamente. Nessuno ti aspetta in questo mondo e continuerò a fare come ho sempre fatto: rimboccandomi le maniche e dando tutto quello che ho.

Se ripensi agli ultimi 3-4 anni, credi che il Cesena avrebbe potuto gestire meglio la tua crescita?
A Cesena ci sono stato 10 anni e non mi permetterei mai di parlarne male. Qualcosina in più poteva essere fatto ma di certo la mia situazione a livello di infortuni non ha aiutato. All'ultimo anno di Primavera, infatti, ho subito due fratture alla base del quinto metatarso, e la seconda volta è stata necessaria l'operazione. Dopodiché ho avuto anche un'infiammazione al tendine rotuleo dovuta al fatto che caricavo male non avendo recuperato del tutto il tono muscolare della gamba infortunata. Ora però è tutto alle spalle, ho solo bisogno di giocare.

Lo staff medico bianconero ti ha seguito bene?
A Cesena hanno cercato di starmi dietro il più possibile e sotto questo punto di vista non posso che ringraziarli, però purtroppo non è bastato a farmi recuperare nel modo migliore.

Al di là del rammarico per gli infortuni, credi che avresti potuto giocarti meglio le tue chances? Sia al Cesena che al Santarcangelo...
A Cesena ho fatto quello che ho potuto e purtroppo non è bastato. Mentre a Santarcangelo, quando ho iniziato a stare bene davvero, non ho avuto possibilità di dimostrare quel che valevo, però mi è servito per crescere.

Ora lasci il Cesena e la Romagna e ti lanci in una sfida in Calabria: se affronti il salto con lo spirito giusto può essere davvero decisivo per la tua carriera. Qual è il tuo stato d'animo?
Sono contento perché ho la possibilità di giocare e crescere in un girone che ti mette davanti a grosse realtà con tanti spettatori. Poi è la mia prima esperienza fuori casa: non so cosa aspettarmi ma sono positivo al massimo.