La chiusura di un cerchio. Mustacchio: “Non è stato facile superare la delusione”

Dopo l’errore dagli undici metri che è costato al Cesena l’eliminazione in semifinale play-off contro il Lecco, l’esterno bresciano ha ritrovato sé stesso a Vercelli dove sta vivendo la sua stagione più prolifica.
05.04.2024 06:00 di  Adriano Antonucci   vedi letture
La chiusura di un cerchio. Mustacchio: “Non è stato facile superare la delusione”
© foto di InfoVercelli24

Sabato pomeriggio alle 18.07 poco prima di far gol con la Pro Vercelli al ‘suo’ Alessandria ha sorriso pensando che finalmente quel cerchio aperto dopo il suo errore si è chiuso, finalmente, con il lieto fine. Il viso deluso di Mattia Mustacchio dopo l’errore dal dischetto contro il Lecco nel maledetto play-off dello scorso anno è stato a lungo impresso nella mente dei tifosi del Cesena: oggi però quell’immagine è solo un lontano ricordo cancellato dalla gioia di questi giorni. Il Cesena è in serie B, la Romagna può sorridere e con lei anche Mattia Mustacchio.

Mustacchio, di sicuro la responsabilità per l’eliminazione dello scorso anno non è la sua, ma forse quella di sabato è stata un po’ una liberazione anche per lei. 
“Non è stato facile per me superare quella delusione, ma nel calcio sono cose che possono succedere. Vedere il Cesena in B quest’anno è stata sì una piccola liberazione per me, ma non mi toglie la responsabilità di quell’errore dal dischetto. È vero che i rigori li hanno sbagliati anche i migliori giocatori ma il dispiacere per la piazza e la gente è stato anche più grande di quello personale. Non vi nascondo che è stato difficile per me ricominciare in questa stagione, per fortuna è andata bene”.

Fabio Artico, Peppe Prestia, Chiarello. Il blocco Alessandria ce l’ha fatta di nuovo.
“Sono giocatori vincenti. Quando si vince più di una volta il campionato significa che si è vincenti. Non mi stupisce che siano riusciti a ripetersi perché per vincere serve gente come loro. Nel Cesena poi c’erano anche altri calciatori, penso a Ciccio De Rose, che di campionati ne hanno portati a casa e questo risultato è la logica conseguenza della loro esperienza”.

Quanto, secondo lei, c’è del direttore Artico in questa squadra?
“Stimo molto il direttore e lui lo sa. Lui ne sa di calcio, è forte nella gestione dei momenti le sue parole ti entrano nella testa, è capace di darti serenità. Con lui si crea un rapporto umano che rappresenta un’arma in più, avendo giocato a calcio sa quali tasti toccare e la sua fiducia ti aiuta a superare le difficoltà. Sa lavorare a 360 gradi”.

Si aspettava un Cesena così dominante dopo la grande delusione della scorsa estate?
“Non mi ha sorpreso. Hanno mantenuto lo zoccolo duro dello scorso anno fatto, come ho detto, di calciatori vincenti. Sono stati poi bravi a far tesoro degli errori del campionato passato creandosi una strada in discesa. I ragazzi sono stati bravi mostrando le caratteristiche fisiche e mentali giuste per vincere”.

Cosa hanno avuto secondo lei in più rispetto allo scorso anno?
“L’equilibrio che non è mai venuto meno, anche nei piccoli momenti di difficoltà. Il campionato è stato talmente dominato che c’è davvero poco da aggiungere: ha parlato il campo”.

Ha sentito qualcuno di loro?
“Sì, ho inviato qualche messaggio ai miei ex compagni per fare loro gli auguri. Approfitto di questa intervista per fare complimenti a tutti, sono stati fantastici”.

Che ricordi ha di Cesena? Cosa vorrebbe dire ai tifosi?
“L’avrete capito, il dispiacere per come è andata lo scorso anno è ancora molto perché davvero avrei voluto andasse diversamente. Ho avuto la possibilità di giocare in una piazza che merita categorie ben diverse dalla C e credo che con questo progetto si possa ambire al massimo possibile. Questa città mi ha dato tanto, penso al periodo dell’alluvione e a come la gente si aiutava per rimettersi in piedi: è qualcosa che mi è rimasto dentro. A Cesena ho lasciato tanti amici e non posso che augurar loro il meglio”.