Cambi al vertice in tre club di B

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Tre squadre di Serie B stanno vivendo ore di tensioni societarie sfociate - o prossime a sfociare - nella sostituzione del presidente. In realtà ce ne sarebbe una quarte, il Brescia, ma le rondinelle grazie all'intervento del principale creditore, UbiBanca, sembrano destinate a mettere a breve le cose a posto. Per loro si parla persino di un possibile ingaggio di Zeman, a stipendio ridotto rispetto a Lugano (200mila euro contro i 400mila percepiti in Svizzera).

La prima squadra a registrare turbolenze è il Bari: Paparesta non ha reperito i soldi promessi necessari alla ricapitalizzazione nè il tanto sbandierato socio finanziatore. Ieri sera si è tenuta un'infuocata assemblea dei soci terminata poco prima della mezzanotte, e l'ormai ex socio di minoranza Cosmo Giancaspro dovrebbe diventare il nuovo numero uno. Al presidente uscente, l'ex arbitro Paparesta, andrebbe - secondo quanto riportato da tuttoBari.com in via non ufficiale - un milione e mezzo di buonuscita.

Il secondo ribaltone è a Benevento, dove Fabrizio Pallotta tramite una lettera pubblicata sul sito della società spiega che è "venuto meno il rapporto di fiducia con la Città e con la tifoseria, che sembrano aver dimenticato i nostri sforzi per raggiungere lo storico risultato dopo 87 anni di attesa" e che per questo rimette il suo mandato. 

Tensione anche in casa pisana dove, proprio come a Benevento, si è appena festeggiato il ritorno in B. L'analogia con Bari è invece data dal duello tra il presidente in carica e dimissionario, Fabrizio Lucchesi, e il socio Fabio Petroni. A TuttoPisa.it Lucchesi ha affidato, tra le altre, queste parole: "Ho deciso di terminare qui la mia avventura professionale e imprenditoriale nel Pisa, mettendo a disposizione del dottor Petroni le mie quote dietro il pagamento di un equo compenso".

Tutte e tre le squadre, a causa dell'impasse societario, non hanno ancora annunciato l'allenatore e conseguentemente il mercato è in fase di stallo.