IL ‘CASO’ RICCI Bollito a chi?

Il difensore di Forlimpopoli, ultimamente, è sempre uno dei migliori in campo. Eppure, sino a un paio di mesetti fa, c’era chi lo reputava (scioccamente) uno dei veri mali del Cesena…
08.03.2021 10:40 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
IL ‘CASO’ RICCI Bollito a chi?

Facile dirlo ora. Troppo facile. Ora che Luca Ricci, là dietro, non sbaglia (quasi) un colpo. Ora che, il 32enne difensore di Forlimpopoli, è (quasi) sempre uno dei migliori in campo. Anzi, uno dei meno peggio. Che tanto, il succo del discorso, cambia poco.

Me le ricordo bene tutte le brutture che sono state scritte (e dette) su Ricci, nei mesi scorsi. Piccolo riassunto, tanto per rinfrescare la memoria ai più – ehm ehm – distratti: Ricci è impresentabile, Ricci non è da Cesena, Ricci vale la metà della metà di Maddaloni, Ricci farebbe fatica a giocare titolare nel Forlì di Angelini, Ricci a gennaio può anche gentilmente togliersi dai coglioni e tornarsene a Carrara. Sti cazzi.

Che poi sono il primo a dirlo: Ricci, nella prima parte del girone d’andata, ha giocato ben al di sotto delle sue potenzialità. Da qui a dire però che Ricci è bollito, che Ricci è uno dei grandi mali del Cesena, che Ricci è solo un gran bestemmiatore, che Ricci deve fare le valigie, ce ne passa. O no?

Non era un brocco prima di questa sua – chiamiamola così, anche se questo termine non mi piace per nulla – rinascita, il tatuatissimo (pure troppo…) Ricci. Non lo è mai stato. Non è un fenomeno ora. E non lo sarà mai. Luca Ricci è ‘semplicemente’ Luca Ricci. Un buon difensore centrale che in serie C può giocare ad occhi (quasi) chiusi. Un grande professionista che bada al sodo sul campo e che parla poco (anzi, pochissimo) sui giornali e in tv. Un innamorato pazzo del ‘suo’ Cesena.

Ricci avrebbe meritato un po’ più di rispetto da parte dei ‘soliti’ leoni da tastiera. E pure da parte di qualche sapientone che bazzica il salotto bianconero ormai da tanti (troppi) anni. Non soltanto perché Ricci, pur di riabbracciare il suo amato Cesena, nell’estate del 2019 ha rinunciato a qualche bel soldino. Non soltanto perché Ricci è uno dei veri leader dello spogliatoio cesenate. Non soltanto perché Ricci, nei momenti bui, non ha mai fatto – come qualche suo collega bianconero – i capricci. Non soltanto perché un conto è fare il difensore quando dietro di te hai l’acerbo Satalino e un conto è farlo se dietro di te hai l’esperto Nardi. O no?

E anche (anzi, soprattutto) da Ricci che il Cesena di Viali dovrà dunque ripartire per cercare di rimettersi in carreggiata, per cercare di vendicare al più presto l’ultimo doppio brutto (e rovinoso) capitombolo in salsa marchigiana. Un capitombolo figlio dei postumi post-Covid e delle tante assenze, certamente. Ma non solo. Perché contro la Fermana e la Vis Pesaro – che non sono certo il Real Madrid e il Barcellona – al Cesena è mancata la grinta. L’ardore agonistico. La velocità. E pure la giusta concentrazione.