LA LAVAGNA - "Come fai, sbagli"

05.04.2017 12:30 di  Bruno Rosati   vedi letture
LA LAVAGNA - "Come fai, sbagli"
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© foto di DiLeonforte/TuttoCesena.it

Dovevi vincere, non hai vinto. È sufficiente questo per descrivere quale sia stata la partita del Cesena. Al cospetto di un Brescia non irresistibile e che non vince da ormai sette giornate, il Cesena viene nuovamente rimontato e non riesce ad andare oltre l’1 a 1 (ad oggi, il risultato più ricorrente nel campionato dei bianconeri, maturato ben nove volte su trentaquattro gare disputate).

La contesa è stata sin da subito vivace, il punteggio si sblocca al quattordicesimo minuto con un tiro da fuori area di Schiavone che sorprende il portiere ospite Arcari (non irresistibile in questa circostanza, avrà modo di rifarsi nel resto della partita). La difesa del Brescia non riesce a prendere le misure alla manovra del Cesena che spesso arriva a liberare uno dei suoi centrocampisti al limite dell’area. Non avere sfruttato adeguatamente le soluzioni dei tiri dalla distanza si rivelerà essere una pecca perché il Brescia sembra soffrire abbastanza questo genere di situazione: già qualche minuto prima del gol, lo stesso Schiavone era arrivato alla conclusione, terminata malamente in Curva Ferrovia, oggi deserta. La partita del regista torinese merita una particolare menzione perché è la migliore giocata sino a questo momento della stagione. A dirla tutta, a livello di regia (ovvero ciò che a Schiavone è chiesto di fare) siamo ben lontani dal generare una manovra fluida e veloce ma, tant’è, questo è ciò che passa in convento; piuttosto, è da ammirare la sua metamorfosi dall’inizio del campionato ad ora in fase di contenimento. Contro il Brescia i palloni che ha recuperato sono stati una marea e da molti di questi sono nati contropiedi che il Cesena non è stato in grado di capitalizzare al massimo.

Se contro il Frosinone il pareggio degli ospiti era imputabile ad un errore di un singolo, il gol delle rondinelle è invece frutto di un posizionamento sbagliato di tutta la difesa che, a ridosso dell’area piccola, permette a Bisoli di trovarsi liberissimo di servire il pallone a Coly, lasciato altrettanto smarcato, che fissa il punteggio in parità.

Il secondo tempo è stato un monologo del Cavalluccio ma il Cesena paga a caro prezzo gli errori dei suoi uomini, troppo imprecisi sotto rete. I cambi non sono riusciti a portare nulla di ché, non hanno aggiunto imprevedibilità, nonostante siano stati sfruttati tutti e tre. Camplone, molto criticato per aver utilizzato uno solo degli avvicendamenti possibili contro il Frosinone, contro la Leonessa d’Italia si gioca ogni possibile variazione già a quindici minuti dal termine. Malgrado ciò, il risultato finale è stato identico, segno che quando il materiale tecnico a disposizione è quello che è, ogni possibile scelta correrà il rischio di essere quella sbagliata. Ironia della sorte, poco dopo aver fatto uscire Ciano, al Cesena è stata assegnata una punizione dal limite, la sua specialità. Anche qui “come fai, sbagli”: l’attaccante di Marcianise è l’unico in grado di risolvere da solo un’intera partita ma allo stesso tempo è dal gol contro il Bari che sembra essersi addormentato in un sonno profondo; impossibile non sostituirlo, impossibile fare a meno di lui.

Una nota va data anche alla statistica arbitrale: nel corso del 2017, il Cesena ha usufruito di un solo calcio di rigore, in Coppa Italia, al Mapei Stadium di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Archiviata la sfida con il Brescia, è esattamente un girone intero che al Cesena non vengono assegnati rigori a favore (l’ultimo al Rigamonti nella gara d’andata). Contro i lombardi, ogni possibile episodio dubbio nella loro area di rigore è stato fugato dall’arbitro Pinzani a cui non è passato minimamente per il cervello di assegnare un penalty a favore dei padroni di casa.

I risultati delle concorrenti non sono particolarmente avversi per le sorti del Cesena che mantiene invariato il vantaggio sul Pisa e sullo stesso Brescia (che però ora è avanti negli scontri diretti) e allunga su Latina, Ternana e Vicenza. Si avvicina però pericolosamente il Trapani (ora distante appena un punto) e si perde un’occasione per agguantare l’Ascoli, sempre più che mai traballante.

Occorre dunque ritornare a conquistare i tre punti al più presto. Il tempo stringe e la prossima partita potrebbe assumere già connotazioni drammatiche, in casa di un Pisa sicuramente in difficoltà, data la posizione in graduatoria, ma carico e motivato dopo l’importante pareggio ottenuto in rimonta a Perugia.