LA LAVAGNA - È la vittoria più importante della stagione

20.03.2017 13:00 di  Bruno Rosati   vedi letture
LA LAVAGNA - È la vittoria più importante della stagione
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di DiLeonforte/TuttoCesena.it

Finalmente è arrivata la vittoria tanto invocata da tutto l’ambiente. È vero, a seguito di una prestazione ancora una volta deludente, vittoria di misura contro l’ultima in classifica, ma questi tre punti sono una vera e propria boccata d’aria fresca per un Cesena in apnea dalla trasferta di Carpi. Proprio nella trasferta emiliana, ormai un mese e mezzo fa, il Cesena era tornato a casa facendo bottino pieno; unica vittoria in campionato, prima della gara contro la Ternana, in questo 2017 ancora troppo magro per i bianconeri.

Contro i rossoverdi forse è stata la prima partita in cui il Cesena è riuscito ad accaparrarsi l’intera posta in palio senza convincere sul piano del gioco. Nelle altre sei vittorie stagionali, infatti, i bianconeri avevano dominato mostrando un gioco convincente. A queste sei partite si aggiungono poi tutti quei pareggi in cui il Cesena avrebbe invece meritato di vincere.

L’intera sfida con la Ternana è stata particolarmente brutta, poche occasioni da entrambe le parti e squadre che giocavano visibilmente condizionate dalla pesante condizione di classifica in cui si trovano entrambe. Non a caso, alla fine, i falli fischiati dal direttore di gara sono stati quasi una sessantina, il gioco è stato poco fluido ed interrotto continuamente. Il possesso palla è stato per la maggior parte in mano ai padroni di casa ma sterile e incapace di produrre manovre degne di nota. Non a caso, il gol decisivo è stato frutto di una serie di batti e ribatti successivi ad un calcio d’angolo.

La zampata decisiva è stata quella di Rodriguez, spesso oggetto di critiche ma decisivo come pochi altri. Molti gli imputano uno scarso impegno in settimana durante gli allenamenti, altri sostengono che non dia il contributo necessario alla manovra di squadra e lo accusano di essere indolente. In realtà, la convinzione con cui attacca la profondità per ricevere qualche lancio lungo dei compagni non è roba da tutti. Certo, non si può pretendere da lui che faccia il gioco di sponda che faceva Djuric o che ora cerca di fare Cocco, sarebbe come pretendere da Capelli che sia preciso nell’impostare l’azione: non è nelle sue caratteristiche e non ci si può aspettare che lo faccia. Il fiuto del gol dello spadaccino e il temperamento del difensore bergamasco sono però merce rara e a questo Cesena servono come il pane. Non è un caso che oggi, con loro due in campo, il Cesena sia riuscito a tornare alla vittoria e contemporaneamente a mantenere la porta inviolata, evento che non accadeva dalla sfida contro il Cittadella del 10 dicembre.

È senz’altro vero che tutto questo è avvenuto a discapito della squadra ultima in classifica e che sul terreno del Manuzzi ha fatto ben capire come mai stia navigando in brutte acque. Questo porta legittimamente a pensare che ciò non basti per ottenere la salvezza; se il Cesena dovesse giocare in questa maniera anche le prossime partite, le sconfitte sarebbero quasi inevitabili. Ma raggiungere questa vittoria era più importante di tutto il resto: occorreva togliersi di dosso la pressione dovuta alla mancanza dei tre punti. Non riuscire a vincere stava diventando asfissiante per i giocatori del Cesena, sempre particolarmente fragili a livello mentale, dai quali quindi è difficile aspettarsi una prestazione di carattere. Contrariamente però al passato, oggi non serve discutere dell’arbitro che non concede almeno un calcio di rigore netto in favore dei bianconeri (fallo di mano di un difensore umbro) e che, sommando i minuti assegnati alla fine dei due tempi, concede ben nove minuti di recupero. Oggi si è stati più forti degli episodi avversi, forse qualcosa inizia a muoversi dal punto di vista della personalità.

Questa vittoria non sarà stata soddisfacente a livello estetico ma è sicuramente la più importante tra quelle ottenute da Andrea Camplone alla guida del Cavalluccio. Ancora più importante di quella contro il Pisa che aveva rilanciato un Cesena mestamente ancorato al penultimo posto in classifica. E la salvezza non può che passare dalle vittorie, qualunque sia il modo in cui si acquisiscono.