La Lanterna #2 | Irresistibile scioglievolezza

Saranno gli ultimi colpi di mercato a risollevare il Cesena da questo terribile 2020?
06.10.2020 07:00 di  Bruno Rosati   vedi letture
La Lanterna #2 | Irresistibile scioglievolezza

Se vivi le ultime ore della sessione di calciomercato con il cuore in gola, per la paura di non riuscire a chiudere tutte le operazioni prefissate, è sintomo che nelle settimane precedenti non tutto è andato per il verso giusto. D’altra parte, agli ultimi istanti possono anche presentarsi occasioni che non si sarebbero verificate in circostanze differenti.
“La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai cosa ti capita” soleva dire Forrest Gump. E ciò vale pure per la compravendita dei giocatori, dove piccoli particolari possono stravolgere completamente il destino. Prendete Guido Gomez: il centravanti napoletano sarebbe potuto arrivare a Cesena nell’estate del 2019 se i bianconeri non fossero riusciti a prelevare Sarao dalla Virtus Francavilla. Invece, da quando si è accasato alla Triestina è divenuto letale carnefice per il Cavalluccio. Doppietta al Nereo Rocco nella mattanza dello scorso gennaio e nuovamente in gol la passata domenica contro i bianconeri.

“La verità è che gli uomini vanno e vengono nelle nostre vite, possono portare gioia o dolore ma qualsiasi cosa accada abbiamo la nostra amicizia e il cioccolato, nessuno ce li può portare via”.
Ci penseranno Gonnelli e Steffè, ma anche il buon Capanni, a risollevare le sorti del Cavalluccio? Oppure spetterà a Giacomo Zecca, nel caso venga inserito in lista? Di sicuro il Cesena dovrà quanto prima dimenticare la prestazione compiuta contro la formazione giuliana e guardare avanti. Anche perché guardando indietro c’è solo da piangere.
Quella di domenica è stata la decima partita ufficiale disputata dal Cesena in questo 2020 atipico. Una spicciolata di gare in cui il Cesena ha raccolto per lo più figure impietose: una sola vittoria, quattro pareggi e ben cinque sconfitte. Limitandosi alle sole gare interne va pure peggio, tre sconfitte e due segni ‘X’. Dopo la rivoluzione estiva, i bianconeri si sono presentati al Manuzzi con soli tre superstiti (Ricci, Ardizzone, Caturano) dell’undici iniziale con cui avevano chiuso contro il Vicenza il campionato precedente. Eppure il risultato è stato esattamente il medesimo: disfatta con due reti di scarto e squadra che si squaglia alla prima difficoltà.

“Io non affogo i miei dolori, li soffoco con il cioccolato”.
Non c’è tempo per piangersi addosso, serve quanto prima rinvigorire il proprio spirito affinché giovedì sera a Perugia non si trovi a fine match nella stessa situazione in cui si è trovato domenica. Gli umbri sono una contendente dello stesso calibro della Triestina. Una squadra diversa, più portata a condurre la gara e meno propensa a speculare sugli episodi, ma di livello elevato.
‘Compattezza’, deve necessariamente essere questa il concetto chiave da raggiungere in attesa di affinare e migliorare la manovra prodotta. Perché, pur essendo Perugia famosa per il cioccolato fra le altre cose, il Cesena non può permettersi di vivere gli ultimi mesi di un anno incredibilmente tribolato all’insegna di questa irresistibile scioglievolezza.