LA LAVAGNA - La salvezza resta a portata di mano ma occorre rialzarsi subito

18.04.2018 12:00 di  Bruno Rosati   vedi letture
LA LAVAGNA - La salvezza resta a portata di mano ma occorre rialzarsi subito
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© foto di DiLeonforte/TuttoCesena.it

Di fronte ad una capolista con la promozione già in tasca, il Cesena subisce una sanguinosa sconfitta. L’Empoli diviene così la terza squadra, dopo Cittadella ed Ascoli, ad aver battuto i bianconeri sia all’andata che al ritorno.

L’Empoli gioca a memoria, le loro aperture di gioco in ampiezza servono a togliere simmetrie al Cesena che finisce inevitabilmente per lasciare spazio. C’è sempre un giocatore in divisa blu pronto ad inserirsi nel buco che si è venuto a creare e dopo nemmeno 10 minuti gli ospiti sono già sul 2 a 0. A questo punto i toscani inseriscono il pilota automatico, forse consapevoli della loro palese superiorità. Il Cesena non ci sta, cerca di aggredire alto e poco dopo la mezz’ora dimezza lo svantaggio con Scognamiglio, che su calcio d’angolo salta più in alto di tutti.

Nella ripresa, sempre su palla inattiva, arriva anche il momentaneo pareggio di Moncini. È un fuoco di paglia perché subito dopo un errore madornale della difesa spiana la strada al secondo gol di Donnarumma. Di lì in avanti il punteggio non cambierà più. Come accaduto già a Foggia, se la squadra subisce un gol del genere, purtroppo non c’è assetto tattico che tenga. L’intera rosa ha dei limiti insormontabili, ai quali non c’è maniera di sopperire.

Il Cesena prova a spingere ma la stanchezza degli impegni ravvicinati si fa sentire e la squadra perde lucidità, con il passare dei minuti. A tradire Castori sono i cambi, sulla carta giusti. L’impatto di Jallow e Chiricò è pressoché nullo. Schiavone invece riesce a dare quel qualcosa in più ad un centrocampo troppo impreciso; purtroppo però lo spostamento di Di Noia sulla fascia non giova alle corsie esterne e probabilmente, con il senno di poi, sarebbe stato giusto sostituire lui e non Fazzi.

Delle tre sconfitte arrivate in casa, questa era la più prevedibile ai nastri di partenza ma alla fine si è rivelata essere anche la più immeritata. Una gara così ci dice che a livello di gioco, contro avversari più abbordabili, il Cesena parte alla pari e può aspirare alla salvezza. Le giornate che mancano alla fine però sono sempre meno e le inseguitrici, Ternana e Pro Vercelli, sono lì dietro che incalzano. Bisognerà vedere quanta prontezza di spirito avranno Perticone e compagni nel riprendersi da quella che potrebbe essere una mazzata pesante.

Infine, un breve excursus che esula dalla partita in sé. Non si sono verificati episodi dubbi in area in questo match, né in quelli immediatamente precedenti. Cesena-Empoli rappresenta però a suo modo una partita storica perché è da 42 partite che non viene fischiato un rigore in favore del Cavalluccio, praticamente un campionato intero. L’ultimo penalty ha “festeggiato” il proprio compleanno proprio durante questa gara: venne assegnato il 17 aprile 2017 durante Cesena-Spezia (1 a 0), segnò Ciano. Un intero anno solare senza tiri dal dischetto per il Cesena in serie B: se non è un record, poco ci manca.