Meglio un cadavere in Lega che un pisano all'uscio

Il cadavere del Pisa, una serie B falsata e il silenzio assenso che ci umilia
26.08.2016 22:45 di  Gian Piero Travini   vedi letture
Meglio un cadavere in Lega che un pisano all'uscio
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© foto di Antonio Vitiello

Nello stesso periodo in cui i dirigenti dell'AC Cesena ogni mese uscivano sulla stampa piangendo miseria e chiedendo aiuti al tessuto imprenditoriale cittadino - 'scodando' in maniera infantile e irritante con chi questi aiuti li negava - per sanare la situazione economica ereditata dalla gestione Campedelli e mantenere la continuità aziendale - peraltro con successo finora, non arrivando mai ad una penalizzazione, ma forse approfittando troppo della situazione per giustificare alcuni errori di programmazione -, il Siena sceglieva di non pagare gli stipendi, di perdere punti e di far fronte ad altri pagamenti.
Una prassi eticamente poco corretta nei confronti di chi teneva fede agli impegni come la società romagnola, ma praticabile.
Ed è su quel campo che si gioca la partita del Pisa di quest'anno, che fu la stessa del Parma nella sua ultima stagione in serie A: la praticabilità.
L'indignazione serve a poco dinnanzi alle forzature di regolamento e alle dimostrazioni di forza della Lega sulla Federazione per permettere che una non società, un fantasma come quello del Pisa, non sia estromesso dal campionato ma lo incominci.
Ma non ci è permesso sorprenderci se Ternana-Pisa viene rinviata: lo stesso cadavere societario era stato ammesso all'iscrizione al campionato solo tre giorni dopo la bocciatura di Covisoc, il 13 luglio scorso. Anche allora scorno di chi pensa, nonostante tutto, che il calcio abbia ancora una parvenza di vita retta in sé si era fatto sentire, ma avevano taciuto le società che da questa ammissione risultavano quantomeno oltraggiate. Non ci è permesso sorprenderci, né tantomeno indignarci perché, di fatto, tutti i doli perpetrati dalle Leghe, complice una Federazione debole, poco credibile e ormai lottizzata in nome dei diritti televisivi, sono doli che sono stati accettati tramite un assordante silenzio assenso dalle tutte le società sportive. Chi prima, chi dopo, ha scelto di allinearsi e far muso duro di facciata, come lo stesso Presidente di Lega.
Il risultato è una serie B che sabato partirà già falsata e un regolamento farraginoso che continua ad essere aggirato sotto gli occhi di tutti. Ma, è meglio guardare dall'altra parte. È meglio far la voce grossa uno, due giorni ma guai a pensare di scioperare ritirando i giocatori dai campi, costringendo la Federazione a decisioni estreme. Sarebbe un po' come se il marito si tagliasse la propria virilità per fare un dispetto alla moglie: è la Lega Serie B stessa che si avvantaggia di questi regolamenti labili. Il costo-beneficio è ancora troppo vantaggioso: certo, ogni tanto salta fuori un caso-Pisa, ma tante - troppe - squadre riescono a cavarsela.
D'altronde meglio un morto in casa che un pisano all'uscio, dicono.

È il nostro campionato, c'è poco da fare.
È il campionato di noi italiani.
Che, si sa, ci costernaniamo, ci indignamo, ci impegnamo e poi gettiamo la spugna con gran dignità.