CACCIATO VIA PER COLPA DI UN’IMITAZIONE!!!

Oggi, il nostro Flavio Bertozzi, ci regala un aneddoto inedito che ci riporta a quell’illusoria estate bianconera 2011 ‘targata’ (anche) Giampaolo e Mutu.
30.03.2022 11:30 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
CACCIATO VIA PER COLPA DI UN’IMITAZIONE!!!

“Luglio 2011, ritiro di Acquapartita – riavvolge il nastro della memoria Andrea TabanelliUna sera si va tutti a mangiare in un ristorante situato davanti l’Hotel Miramonti, sede del nostro ritiro. Siamo solo noi giocatori. Niente allenatore. Niente staff. La cena è stata organizzata direttamente da Mutu: sta a lui pagare il conto, visto che il ‘buon’ Adrian una manciata di giorni prima si era presentato in ritardo al raduno della squadra. Bene, la cena procede spedita. Tra tagliatelle al ragù e filetti ai porcini. Poi, poco prima del caffè, magari anche sotto l’effetto di un paio di bicchierini di troppo, si comincia a scherzare su tutto. A raccontare barzellette. Ad un certo punto salto su io, il vero cabarettista del gruppo. Mi alzo in piedi. E comincio a fare l’imitazione di un ‘certo’ Marco Giampaolo. Partono copiose le risate. Arriva anche l’applausone finale dei miei compagni. Un successone. Perché Giampaolo, io, lo so fare bene. Benissimo…”

“Verso le 22 torniamo in hotel, dove ad aspettarci c’è proprio il mister – continua l’ex centrocampista bianconero – A quel punto scatta la… trappola. Mutu mi prende sottobraccio e mi sussurra a un orecchio: ‘Andrea, se hai davvero le palle adesso vai da Giampaolo e gli fai vedere l’imitazione…’. ‘Adrian, ma sei matto? Che cazzo dici? Non se ne parla nemmeno…’. Sembra finito tutto. Invece, dopo mezzo minuto, ritorna da me Mutu con Antonioli. ‘Andrea, se non vai tu dal mister… ci andiamo noi a fargli vedere il video che ti abbiamo fatto prima al ristorante…’. Davanti a quella minaccia decido di rischiare, di andare da Giampaolo. Tutta la squadra si riunisce attorno al mister, nella hall dell’albergo. Riparte così il Tabanelli Show. Cominciano a ridere tutti. Mister compreso. Mi sento sollevato. Tra me e me penso: Giampy l’ha presa bene, meglio così. Le mie certezze, però, durano poco. Finita l’esibizione, dopo il solito applausone finale della squadra, capisco subito che Giampaolo non è proprio contentissimo per quella mia ‘caricatura’. Sono ormai le 22.30. È giunta l’ora della ritirata. I miei compagni sghignazzano tutti. Io un po’ meno…”

“All’indomani, attorno alle 8.30 – conclude Tabanelli – bussa alla mia camera un noto dirigente bianconero che mi comunica che devo lasciare immediatamente il ritiro di Acquapartita perché sono stato ceduto in prestito alla Giacomense, in Seconda Divisione. Sia chiaro: quell’estate lo sapevo bene pure io che le mie probabilità di restare a Cesena erano basse. Bassissime. Mi ha fatto però riflettere il fatto che il sottoscritto sia stato scaricato da Giampaolo proprio pochissime ore dopo quella ‘famosa’ imitazione. Io sono uno che non crede tanto alle coincidenze. Lo dico? Massì, lo dico. Io sarò pure un pataca. Ma a Cesena, quella volta, mi hanno cacciato via per colpa di un’imitazione. E sfido chiunque a dire il contrario…”. E giù una grassa risata ‘targata’ Romagna. Una risata sincera. Una risata che ti mette di buon amore. Una risata che mi piacerebbe risentire – magari già dalla prossima estate – sul campo di Villa Silvia. Per tanti motivi.