Protti ci mette la faccia: “Il Cesena ha una rosa quasi da Serie B. E su Tabanelli…”

L’attuale mister della Fermana, dopo aver ottenuto una miracolosa salvezza diretta (viste le condizioni di partenza), si gode un meritato riposo.
01.05.2023 07:00 di  Simone Donati   vedi letture
Protti ci mette la faccia: “Il Cesena ha una rosa quasi da Serie B. E su Tabanelli…”
© foto di TuttoCampo

Stefano Protti e il ‘suo’ piccolo miracolo sportivo. Dopo una decina di anni passati ad allenatore in Serie D squadre romagnole (Sammaurese e Forlì), viene chiamato ad allenare la Fermana, dove è stato giocatore, capitano e simbolo di un campionato vinto in terra marchigiana. Ma c’è un piccolo particolare: i gialloblù sono stati ripescati a due settimane dall’inizio del campionato. E la fine la conoscono tutti: 12° posto, salvezza diretta ottenuta con 3 turni d’anticipo, e mancavano solo tre punti per raggiungere i play-off…

Mister, non le chiedo se si aspettava di ottenere un traguardo del genere, perché penso di sapere già la risposta, le chiedo invece come si fa ad ottenere un risultato simile, partendo da una condizione iniziale come la vostra?
“Le componenti sono tante e, se dovessi partire dall’inizio, ti terrei qua una mezza giornata. Siamo partiti con una squadra di bimbi, poi fortunatamente è arrivato qualche giocatore importante come passato, ma tutti con tante difficoltà: nella formazione ‘base’ della Fermana non c’era neanche un giocatore che era titolare l’anno prima, o perché avevano giocato poco o perché venivano da infortuni importanti. Abbiamo fatto un lavoro lungo che ci ha dato un premio incredibile, ma la vigilia era difficile: abbiamo ricostruito, oltre il giocatori, la loro testa… però la Fermana non poteva non passare da queste situazioni, perché ha il budget più piccolo della Lega Pro, e dai giovani provenienti dalla Serie D o in prestito da qualche Primavera che, alla fine, si sono rivelati interessanti. E la società mi ha dato tempo per lavorare: dopo dieci partite senza vittorie (6 pareggi e 4 sconfitte tra ottobre e novembre), in altre situazioni e negli anni precedenti la società era abituata a cambiare tre o quattro allenatori a stagione, però la gente veniva allo stadio con entusiasmo anche quando non si vinceva… sono considerato un po’ un idolo dalla tifoseria per essere stato calciatore e capitano, poi ho vinto un campionato con questa maglia… Abbiamo fatto qualcosa di improponibile: salvezza ottenuta con tre turni d’anticipo ed a tre punti dai play-off… ”

Disputare i play-off sarebbe stata la lode ad un ‘10 in pagella’ più che meritato?
“Sarebbe stato qualcosa di impensabile: se qualcuno ha pensato che la Fermana potesse anche raggiungere i play-off, vuol dire che abbiamo fatto qualcosa di straordinario a prescindere”.

La Fermana è la bestia nera del Cesena… 
“Dai, bestia nera no… mi sembra troppo. La Ferrmana ha fatto tre buone partite: anche quella in Coppa Italia la considero una buonissima partita, perché eravamo tutti bimbi quel giorno. All’andata, il Cesena mi è sembrato proprio sottotono e noi siamo andati ai duemila all’ora, e forse il risultato è stato anche troppo stretto; al ritorno, sinceramente, abbiamo fatto una buona partita, ma il Cesena poteva meritare qualcosa in più, anche se, quando analizzi la partita, devi valutare la rosa in questione…”

Al termine della partita d’andata ha detto che il Cesena è la squadra più forte del campionato. Lo crede anche ora, a bocce ferme?
“Assolutamente sì, e ti dico di più: il Cesena ha una rosa quasi da Serie B. E non dimentichiamoci il pubblico: venire a giocare a Cesena per me è stata un’emozione unica, il Manuzzi è qualcosa di fuori di testa, soprattutto perché è riempito da tanta gente. Il Cesena deve farcela, ma quest’anno purtroppo ha trovato un cliente scomodo con cui è arrivato punto a punto, poi c’è stato un periodo in cui il Cesena ha fatto qualche pareggio di troppo contro squadre con cui era nettamente favorito, e lì si è giocato il campionato”.

Se dovesse affrontare domani il Cavalluccio, quale giocatore spera di non vedere in campo tra le fila bianconere?
“Beh, c’è una bella scelta… sia tra chi gioca titolare sia tra chi subentra. Il Cesena ha rosa ampia e forte in quasi tutti i suoi effettivi, però ci sono alcuni giocatori che ancora fanno la differenza: secondo me Silvestri è un giocatore forte sia in fase difensiva sia in fase offensiva, quando va a saltare di testa. Poi è logico che, essendo stato un attaccante, ti dico Corazza, è un giocatore può fare la differenza, e spero faccia la differenza per il Cesena ai play-off, anche se all’andata dei quarti di finale è squalificato”.

Quante probabilità ha il Cesena di vincere i play-off?
“La probabilità non la so perché non voglio tirarla a nessuno, anzi… poi, essendo romagnolo, sicuramente farò il tifo per il Cesena così come per il Rimini, anche se è evidente che sono in due situazioni diverse. Il Cesena ha tante possibilità soprattutto se riesce a sfruttare bene il fattore campo, però, negli altri gironi, io avrei paura di Crotone e Vicenza”.

Lo slittamento dei play-off è un vantaggio o uno svantaggio per il Cesena?
“Sinceramente, non lo so: andrà a finire che chi vince dirà che è stato un vantaggio e chi perde lo riterrà uno svantaggio, perché noi allenatori siamo bravi a trovare le scuse, e questo non mi piace tanto come cultura… Bisognerà essere bravi soprattutto mentalmente a tenere sempre l’asticella alta, poi bisogna fare tante amichevoli, lavorare forte e tenere sempre sulla corda i giocatori, sperando che, durante i play-off, non ci siano grosse squalifiche o infortuni. Poi il pubblico di Cesena, secondo me, riuscirà a fare la differenza anche questa volta”.

Nel 2009-2010 ha allenato la Primavera del Cesena, nella quale figurava, tra gli altri, Andrea Tabanelli. Cosa gli è mancato per avere una carriera più proficua?
“Intanto, tanti allenatori dicono di aver scoperto Tabanelli, ma si sono dimenticati che l’ho scoperto io: quando sono arrivato io in Primavera, lui stava andando a giocare a Cesenatico, in Eccellenza. Gli ho fatto fare il ritiro con me e lui ha giocato per il primo anno in Primavera, perché prima non era titolare nemmeno in Juniores. Tanti infortuni sicuramente l’hanno fermato ed ancora lo perseguitano, perché vedo che anche quest’anno in Serie D ha giocato pochino. ‘Taba’ ha un’imponente altezza ed è molto magro, questo sicuramente un po’ l’ha condizionato per giocare ad alti livelli. Poi non aveva un ruolo preciso e variava da trequartista, seconda punta, attaccante esterno… e mi dispiace perché è un ragazzo d’oro, però penso che abbia fatto una discreta carriera, considerando che sarebbe finito al Cesenatico in Eccellenza se non fosse stato per me”.

Negli anni successivi ha alternato le panchine di Sammaurese e Forlì. Nella stagione 2020-2021, sulla panchina dei giallorossi, ha allenato Francesco Manuzzi, autore di 21 gol in quell’annata e di un centinaio di gol in Serie D. Meriterebbe di giocare in Serie C?
“Sì, perché è un giocatore che ha delle buone qualità: io l’ho scoperto centravanti, mentre prima giocava trequartista o mezzala… si è adattato ed ha imparato molto, ha una grandissima cultura del lavoro, poi vedo che è arrivato in doppia cifra anche all’Alcione, anche se ha avuto un piccolo infortunio. Ti dico questo: a bocce ferme, nella ‘mia’ Fermana sarebbe stato un giocatore che si sarebbe giocato il posto… non mi dispiacerebbe riaverlo nella mia squadra anche in Lega Pro, sono sincero”.