80 anni in... dieci spunti - del conseguimento della maggiore età

21.04.2020 00:17 di  Redazione TUTTOCesena   vedi letture
80 anni in... dieci spunti - del conseguimento della maggiore età

1. Il momento più alto - Cesena-Magdeburgo 3-1. È vero, siamo stati eliminati, ma resta pur sempre una vittoria europea, impreziosita sia dal valore dell'avversaria, sia dal livello altissimo della Coppa Uefa, privilegio dell'elite dei club europei. E non solo il Cesena ne ha fatto parte ma si è persino tolto la soddisfazione di vincere una partita.

2. Il momento più basso - La lettera di Giorgio Lugaresi. Estate 2018: il destino dell'AC Cesena è ormai segnato, anni di scellerata gestione societaria ne hanno determinato il depauperamento delle casse e non si trova più nessuno disposto a far credito ai bianconeri. L'allora presidente minaccia di farla finita con una mail spedita a varie testate giornalistiche in cui alterna accuse a politici e imprenditori, minacce (disattese) di farla finita e persino frasi apparentemente sconnesse (i famosi ristoranti di pesce trovati chiusi). Il dramma sportivo (per i tifosi) e umano (per dipendenti e fornitori) si trasforma in farsa agli occhi dei media nazionali che ovviamente si avventano voracemente sulla succulenta notizia.

3. L'uomo simbolo - Edmeo Lugaresi. Meo non aveva forse gli atteggiamenti nobiliari del conte Rognoni e al tempo stesso era ancora più diretto dello zio Dino Manuzzi: proprio per questo è la figura che meglio rappresenta i primi 80 anni di storia del Cesena. Orgogliose radici contadine, testardaggine unita a grande umiltà e capacità di chiedere scusa e soprattutto una passione infinita per i colori bianconeri. Ci riconosciamo un po' tutti in lui, in quanto tifosi cesenati, no? 

4. Il grande rimpianto - Cremona 1994. Hubner, quel pallonetto e poi basta, che mi fa ancora male anche il solo ripensare a quel giorno.

5. Il trofeo - Coppa Italia Serie C 2004. A livello di prima squadra è l'unico, ma sentitissimo, trofeo. E porta la firma di un certo Fabrizio Castori.

6. Il bomber - Dario Hubner. Il centravanti è inevitabilmente il giocatore che più facilmente entra nel cuore dei tifosi: quando si tratta poi del miglior marcatore in assoluto del Cesena, allora non c'è partita. Al suo arrivo in riva al Savio tecnicamente era bruttissimo, quando scattava piegava la testa tanto e sembrava correre stortissimo, poi però prendeva la palla e faceva gol. Bomber operaio.

7. Lo stadio - La Fiorita. Grazie Orogel che hai pagato due volte per mettere il tuo nome al Dino Manuzzi, ma per un giorno restiamo nostalgici e chiamiamo il nostro tempio con il nome del quartiere popolare che lo ha resto celebre in tutta Italia. "Eravamo alla Fiorita, concentrati sul pallone..."

8. Il capitano - Giampiero Ceccarelli. Oltre cinquecento presenze tutte con la stessa maglia, quella del Cesena. È un monumento vivente appartenente alla storia bianconera. Proprio per questo andrebbero perseguiti senza indulgenza coloro che hanno imbrattato tale monumento sfruttandone sia il nome che l'enorme passione in epoche recenti.

9. Lo spareggio - San Benedetto 1987. La partita per antonomasia. Una cornice di pubblico da favola con due tifoserie super, uno stadio affascinante (elementi questi venuti a mancare sia a Lumezzane 2004 che Latina 2014) e una partita da brividi (a differenza di Cremona 1994). Ci sono eventi che segnano una generazione e per un tifoso del Cesena la vittoria di San Benedetto del Tronto è persino più rappresentativa degli anni '80 della vittoria del Mondiale in Spagna nel 1982.

10. Gli allenatori - Pierpaolo Bisoli e Fabrizio Castori. Il Palmares indica senza ambiguità Bisoli, ma il Castori aggrappato alla ringhiera a Lumezzane merita parimenti un posto nell'olimpo di questi primi 80 anni.