Il peccato originale del Cesena

Gira che ti rigira si torna sempre al punto di partenza: in questa stagione il Cavalluccio ha perso per strada tanti (troppi) punti pesanti per colpa dei portieri. E se si vuole sognare (ancora) la B…
23.01.2023 11:55 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Il peccato originale del Cesena

All’indomani del pareggio al gusto di sconfitta raccolto con la Fermana ci sarebbe da parlare del (sempre più) disastroso Calderoni. Di quell’attaccante ‘chiamato’ Ferrante che vede la porta avversaria con la stessa frequenza con cui Tiziano Ferro ha visto la patacca negli ultimi 20 anni. Delle amnesie difensive di Ciofi e di Prestia. Del baby Shpendi che si è spento (tranquilli, solo momentaneamente) sul più bello. Dell’attapiratissimo Tozzo. No. Meglio di no. Meglio sorvolare. Anche se forse, qualche riga sui portieri del Cesena, bisognerà pure (ri)scriverla. Perché, gira che ti rigira, si (ri)torna sempre lì. Al punto di partenza. Al peccato originale. All’harakiri (tra i pali) che il Cesena ha messo in scena lo scorso 4 settembre, all’incirca 90 minuti prima del fischio d’inizio di quell’ormai ‘famoso’ Cesena-Carrarese.

Poche storie: se vuoi vincere un campionato di Serie C in casa devi avere un bomber da 18/20 gol (come Corazza), un centrocampista con gli attributi (come De Rose) e un califfo della difesa (come Prestia). Ma devi avere anche – anzi, soprattutto – un portiere che sappia regalarti almeno 6-7 punti a stagione. Ecco, è proprio questo il punto: i portieri, in queste prime 23 giornate già andate in archivio, al Cesena non solo non hanno portato nessun mattoncino. Ma hanno addirittura ‘rubato’ ai bianconeri – li ho contati – almeno sette punti. Sette punti. Guarda caso il ritardo che il Cesena ha sin qui accumulato in classifica dalla Regia. Una coincidenza? Forse sì. O forse no.

Non mi piace sparare sulla Croce Rossa. Dunque non me la voglio prendere col povero Tozzo. Che, lo ripeto per l’ennesima volta, resta un grande professionista ma – allo stesso tempo – un portiere con evidenti lacune. Un portiere da Imolese. Da Montevarchi. Non di certo un portiere da squadra che ambisce a vincere il campionato. Non me la voglio prendere nemmeno con Lewis Junior: il figlio del Presidente – come dice il Condor Agostini – avrà sicuramente delle  grandi potenzialità, ma è palese che sinora a Cesena è riuscito a nasconderle egregiamente. Non me la posso prendere nemmeno con il Fragil Minelli, che in quel ‘famoso’ 4 settembre ha perso la trebisonda ‘soltanto’ perché si è sentito preso per i fondelli dal Cesena. Gesto da condannare il suo, ci mancherebbe altro. Ma ricco di attenuanti. E sfido chiunque a dire il contrario: all’ex Frosinone erano state fatte delle promesse ben precise, poi non rispettate. Maldestramente.

Posso invece prendermela con mister Toscano. Che, prima che si consumasse il primo atto del Patatrac Portieri, non ha avuto la forza (o la voglia?) di ‘imporre’ Minelli a Lewis Senior. E, ovviamente, posso prendermela con la Società. Società che sul fronte portieri negli ultimi cinque mesi non ne ha azzeccata una. Dico una. Che vabbè, anche sul fronte preparatori dei portieri sono ben strani a Cesena: prima mandano via frettolosamente Antonioli per far posto a Flavoni. E poi, per sostituire quest’ultimo, reclutano – sfidando letteralmente i tifosi – il riesumato Scalabrelli. Volendo fare un semplice paragone: è come se mi accorgo di avere la glicemia a 200 e poi, per cercare di rimettermi in carreggiata, mi mangio un vassoio di meringhe. Insomma: dei geni.

Un ultimo concetto. Poi vado a chiudere. Premesso che l’insaziabile Reggiana non ha già vinto il campionato (7 punti da recuperare agli emiliani sono tanti, ma non si può tirare i remi in barca con 15 gare ancora da giocare), è anche vero che il tandem Agostini-Stefanelli dovrà sin da ora cominciare a ragionare anche in chiave play-off. E che cosa serve al Cesena – maggior cinismo sottorete a parte – per poter puntare sino alla fine a un posto tra i cadetti? Semplice: un portiere che porti punti. Un portiere che non finisca mai su Paperissima Sprint. E magari, visto che ci siamo, visto che il mercato di riparazione è ancora aperto, qui servirebbe anche un altro trequartista (o una mezzala) dai piedi buoni. Perché Chiarello, al momento, continua a fare rima con nebulosa.


PS 1: Quelli che… credono ancora al 1° posto
PS 2: Quelli che… pensano (già) ai play-off